I ragazzi del coro
Trama
Il film racconta la storia di Clément Mathieu, insegnante di musica disoccupato, che trova lavoro come sorvegliante in un istituto per ragazzi difficili e soli. “Fond de l’Etang” (“Fondo dello Stagno”) è il nome eloquente di questa struttura.
I ragazzi ci appaiono subito maleducati, dispettosi, non rispettano nessuno, forse prendendo esempio da come si comporta il direttore Rachin nei loro confronti. Appena Mathieu arriva alla scuola, infatti, viene avvisato che il suo metodo dovrà essere molto duro, che non deve dare confidenza e che deve tenere a bada gli alunni con il bastone.
In questo clima repressivo, l’impatto con gli allievi non è certo dei migliori ma il nuovo maestro crede che ci sia un modo meno violento per educare e ha un’idea che si rivelerà vincente.
Mathieu decide di formare un coro con i ragazzi del collegio e, attraverso il canto, riesce a vincere la loro diffidenza e ad arrivare al loro cuore. I momenti difficili non mancheranno ma ormai i giovani coristi cominciano ad avere fiducia in se stessi, nelle proprie capacità e negli altri. Alla fine, l’arcigno direttore licenzierà il maestro, a quel punto amato da tutti, ma non riuscirà a distruggere quello che ha costruito.
Commento
“Les Choristes” è un film fatto di piccoli gesti che scatenano enormi conseguenze, alle quali non si può rimanere indifferenti. La situazione iniziale è cupa, sottolineata anche dai colori spenti, grigio e marrone. Anche l’impressione iniziale data dal nuovo sorvegliante è quella di un grigio, timido personaggio, quasi insignificante. Ma la sua forza si rivelerà proprio essere la sua umiltà, la sua capacità di rispettare gli altri e di vedere il bello che c’è in ognuno. Ai suoi ragazzi farà dono della cosa più preziosa che ha: la sua musica, la sua anima. Il mondo non è più grigio, il futuro non è più grigio. Nessuno è più solo: il coro unisce e rende tutti indispensabili gli uni per gli altri. In questo film la musica ha un ruolo fondamentale: le melodie sono semplici ma molto toccanti e i testi si adattano ai momenti di crescita dei personaggi. Saliamo sull’aquilone e voliamo sulle note a vedere il mare ma non facciamoci portare via dalla tormenta, prendiamo la mano che ci viene tesa e che ci vuole guidare verso un futuro di luce.
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